COS'È LA MALATTIA DI HUNTINGTON
La Malattia di Huntington è un'affezione ereditaria del Sistema Nervoso Centrale che determina una degenerazione dei neuroni dei gangli della base e della corteccia cerebrale.
Clinicamente è caratterizzata da movimenti involontari patologici, gravi alterazioni del comportamento e un progressivo deterioramento cognitivo.
L'esordio avviene di solito tra i 30 e i 50 anni (esistono rare forme giovanili) e il decorso è lentamente progressivo e fatale dopo 16-20 anni di malattia.
L'ereditarietà è autosomico-dominante. Questo significa che la probabilità di ereditare il gene della corea da un genitore malato è del 50%.
Spesso nella stessa famiglia convivono più malati. Maschi e femmine, inoltre, hanno la stessa probabilità di ereditare il gene.
Grazie alla scoperta del gene, avvenuta nel 1993, la cui mutazione è causa della malattia, è oggi possibile individuare tramite un test genetico chi ne è portatore.
Questo test, definito predittivo, è effettuato in laboratori specializzati, ma richiede un'attenta valutazione dei candidati per i molti problemi di natura psicologica ed etica che solleva.
Non vi sono farmaci in grado di prevenire, bloccare o rallentare la progressione della malattia.
Le sostanze attualmente prescritte dal neurologo ai malati possono attenuare i sintomi senza curare.
L'identificazione del gene ha permesso di individuare alcuni fra i meccanismi di patologia e nuovi bersagli per lo sviluppo di farmaci.